Nell’ambito di una ricerca volta ad indagare la figura femminile nell’ambito dei suoi risvolti familiari e sociali, la documentazione inerente Laura Ghellini, oltre ad essere costituita dalle consuete fonti conflittuali, si caratterizza anche per una serie di scritti che possiamo definire diretti. Scritti cioè di prima mano, espressione diretta della figura femminile che rivela così, senza filtri, la sua personalità, i suoi desideri e le sue ambizioni. Si tratta di una letteratura, costituita eminentemente di epistolari, che diverrà sempre più diffusa nel corso del Settecento. Anche se, va aggiunto, le lettere di Laura Maria, si caratterizzano eminentemente per la drammaticità del momento in cui vennero scritte: in una situazione difficile, lontana dalla casa dei genitori e intrise di una palpabile angoscia. In tal senso, possiamo dire, che tali lettere sembrano integrarsi con il rimanente della documentazione indiretta, prodotta dai diversi conflitti in corso. Lettere, dunque, dotate indubbiamente di una loro significatività. Va anche aggiunto che le otto lettere conservate nel fondo dei Consultori in iure e qui pubblicate, non sono molto probabilmente che una minima parte di una più fitta corrispondenza che la giovane intessè con i genitori. E’ infatti arguibile che il padre, pur convinto di dimostrare le buone ragioni che avevano spinto la giovane a chiedere il divorzio dal conte Colocci, non presentasse al Senato veneziano alcune missive dal contenuto più delicato, che potevano rivelare aspetti della vicenda che avrebbero messo in cattiva luce o ferito la sensibilità degli stessi protagonisti della vicenda che, per certi versi, si era conclusa.