Serenissimo Principe, Illustrissima Signoria
Non è cosa più grata alli sudditi quanto che esser giudicati da giudici sinceri et non suspetti, né interessati, intorno che sono state fatte molte leggi et ordeni da Vostra Serenità, come è notorio.
Pertanto, per proveder a tanti inconvenienti, li fidelissimi suoi distrittuali del territorio vicentino, li giorni prossimamente passati hebbero ricorso alli magnifici signori deputati di quella magnifica città, et con ogni humiltà li ricercorno a voler metter parte nel suo magnifico consiglio che nello avenire non potessero esser eletti vicari quelli cittadini che hanno case et possessioni nelle ville di esso territorio, nelle quali fanno residentia et rendono ragione li vicari a ciò eletti, per gli inconvenienti che ne segueno.
Li quali sono molti, perché non potendo li communi convocare li suoi consegli, né farli senza licenza et assistenza delli suoi vicari, quando sanno volersi trattar materie nelle quali molte volte sono interessati, come de pascoli, decime, saltarie et altre cose simili, non vogliono dar licenza che si convochino li consegli, overo non si riduchino, o riducendosi non lasiano proponer le parti, né ballottarle, minacciando et ingiuriando quelli che lo vogliono fare. Et per l’ordinario, quando giudicano simil materie fanno contra essi contadini.
Et con tutto che tal sua supplica fosse accettata dalli predetti magnifici signori deputati et datali intentione di esaudirli, nondimeno per interesse di alcuni pochi, che par si habbino opposti, non hanno ballottata nel suo conseglio tal sua giustissima richiesta, in modo tale che sono stati astretti per proveder alla sua indennità di ricorrer ai piedi di Vostra Sublimità.
Et humilmente supplicarla che presa informatione dalli clarissimi signori rettori di Vicenza delle cose suddette et delli inconvenienti che nasceno per tal causa si degni poi con la sua summa previdentia provedere che nello avenire non possino esser ballottati né eletti in vicari quelli cittadini che hanno le sue case dominicali, overo le sue possessioni nelle ville nelle quali li vicari del vicentino distretto sono tenuti ad habitare et a render ragione.
Nemeno possino essi vicari eletti, quando si parteno dalli vicariati per sue occorrentie sustituir in suo loco alcuno delli habitanti in detti vicariati, potendo poi, eccettuati li sudetti, esser eletto et levato ogni altro cittadino idoneo a tal carico, quando ben havesse case et possessioni nelle altre ville ad essi vicariati sottoposte.
Et alla benigna gratia di Vostra Sublimità humilmente si inchinamo et raccomandamo,
1593 a 5 d’agosto
Che alla sopradetta supplicatione rispondino i rettori di Vicenza…
(filza 346)