Una vicenda settecentesca, quella che vide come protagonista la giovane Laura Maria Ghellini. Una vicenda che si è ritenuto di inserire nel sito, che pure è essenzialmente dedicato ai secoli XVI-XVII, in quanto alcuni dei problemi che in quel primo periodo emergono in tutta la loro importanza, assumeranno poi, nel corso del Settecento, una dimensione alquanto diversa. Una dimensione che potremmo riassumere significativamente soprattutto in un concetto: l’emergere ad un livello istituzionale e formale di pratiche che, quantomeno già esistenti, erano veicolate nella dimensione della parentela e dei legami politici e religiosi che s’innervavano intensamente nella vita delle istituzioni locali. Anche se formalmente, come avremo occasione di esaminare, la Repubblica non assumerà che raramente, e solo in alcune specifiche materie, provvedimenti tali da interferire nelle antiche pratiche consuetudinarie, è comunque possibile individuare, nel corso del Settecento, un’attività più intrusiva delle sue magistrature nella vita matrimoniale. Un’intrusione, o per meglio dire un interesse, che è possibile scorgere chiaramente nei pareri scritti dai consultori in iure che nel corso del secolo vennero chiamati ad esprimere la loro opinione su temi di grande rilevanza sociale e politica.
La vicenda di Laura Maria Ghellini emerge essenzialmente dal fondo archivistico dei Consultori in iure. Le sue lettere, scritte da Iesi ai suoi genitori, vennero infatti inoltrate alle supreme magistrature della Dominante ed esaminate dai consultori per un conflitto giurisdizionale accesosi tra il potere secolare e quello ecclesiastico in merito al suo divorzio ottenuto nei confronti del marchese di iesi Nicolò Colocci. Emergono dalal vicenda di Laura una serie di temi di indubbia rilevanza storica: la prassi usuale dei matrimoni combinati, i conflitti giurisdizionali tra stato e chiesa, il divorzio ecclesiatico, il matrimonio clandestino e, sullo sfondo, il tema della successione e della dote femminile. Una vicenda tormentata, in cui, sembra, che la contessina Laura, almeno per certi versi, non sia solo una protagonista passiva e trascinata dagli eventi. Una protagonista femminile che ricerca a lungo una dimensione di felicità, da cui la sua condizione sociale sembra costantemente allontanarla.