Costruzione artefatta e ideologica la genealogia rivela al massimo grado la dimensione patrilineare e agnatizia del lignaggio. La genealogia è innanzitutto scelta, selezione ed espunzione. Espunzione degli stessi membri femminili del lignaggio, ma anche dei figli naturali ed illegittimi. Si tratta delle genealogie che riempiono i libri di araldica nobiliari. Un’ideologia che avrebbe cominciato ad essere messa in discussione a partire dalla fine del Seicento.
1) La genealogia è però anche utilizzata sul piano conflittuale per avvalorare pretese e diritti. Ed in quanto tale è frutto di scelte diverse: è il conflitto ad animarla e a costruirne l’intelaiatura. In tal caso essa rivela maggiormente la struttura ideologica del lignaggio e talune sue evidenti contraddizioni. Negli archivi familiari si ritrovano di frequente ricostruzioni genealogiche all’interno dei fascicoli dedicati alle numerose cause giudiziarie che investirono il lignaggio. La seguente fu prodotta nella causa che nel 1604 si aprì tra Euriemma e la zia Ludovica Ghellini. Si tratta di una genealogia in cui il lignaggio Saraceno mette chiaramente in evidenza il grado di consanguineità esistente tra Trivulzia Brazzoduro e Piero Saraceno, nonché la presunta illegittimità di Euriemma. Il conflitto paradossalmente evidenzia nella genalogia alcuni dei tratti successori che venivano espunti sistematicamente nelle genealogie ufficiali.
2) Anche la seguente costruzione genealogica, presentata nel 1609, nel corso della causa giudiziaria avviatasi nelle Quarantie, è sulla falsariga della precedente. La posizione genealogica di Euriemma e quella della madre Trivulzia sono poste in evidenza per sottolinearne l’estraneità rispetto al ramo legittimo dei Saraceno.
3) Anche questo albero è costruito per mettere soprattutto in evidenza il quarto grado di consanguineità esistente tra Pietro Saraceno e Trivulzia Brazzoduro. Quest’ultima, difatti, compare in entrambi i rami discendenti per sottolineare il quarto grado ascendente (sino al comune avo Girolamo Sarasin) comune.
4) Quest’ultima, presentata, all’inverso, dagli avvocati di Euriemma nel corso della stessa causa (a. 1610) mette invece in rilevo la posizione regolare di Euriemma (di cui sono indicati entrambi i genitori) nell’ambito del lignaggio Saraceno. Ludovica ed Euriemma compaiono così appaiate a dimostrazione della legittimità di Euriemma.
5) Questa genealogia venne invece predisposta dai parenti Saraceno di Euriemma (rami collaterali), i quali volevano sottolineare i loro diritti e la comune ascendenza da un Biagio Sarasino che testò nel 1416. Come si può notare gli eredi successori più propinqui a Pietro Saraceno (cioé Euriemma e il marito Scipione Caldogno) erano definiti rei rispetto agli attori (che avevano cioé avviato la causa successoria in virtù dei maggiorati) appartenenti ai due rami collaterali. Come si può notare l’albero genealogico assume qui la sua forma tradizionale con la rappresentazione di tutti i rami secondo la linea agnatizia e con l’espunzione delle figlie.