La scrittura dei Signori di notte al criminal rivolta ai Capi del Consiglio dei dieci è la rassegna di una varia umanità che chiede disperatamente di essere accolta alla presenza del Consiglio dei dieci. Si tratta di voci che provengono dall’area meno disagevole delle prigioni di palazzo ducale e di cui i Signori di notte si fanno portavoce in quanto incaricati dell’istruzione di alcuni processi da parte dei Capi del Consiglio dei dieci. In questo periodo la cosiddetta stanza del tormento era disposta ancora nell’ala che si affaccia al bacino di San Marco, e di antica giurisdizione dei Signori di notte al Criminal. Di lì ad una quindicina d’anni il Consiglio dei dieci, per evitare ogni inconveniente, avrebbe decretato che fosse predisposta una stanza della tortura nell’ala in cui operava il Consiglio dei dieci. La supplica indica comunque la separazione di competenze tra un organo importante, situato al vertice, come il Consiglio dei dieci, e una magistratura che, come i Signori di notte al criminal, rifletteva l’assetto aristocratico repubblicano.
1573 27 luglio In Consiglio di dieci
Che sia commesso alli Officiali de notte al criminal che debbano continuar la formatione del processo contra li imputadi di furto, dando le difese alli rei et essaminando con ogni diligentia li testimoni che li pareranno a loro difesa; et subito finito et espedito, con quanta maggior prestezza potranno, essi rei da collegi, secondo il rito del loro officio, debbano mandar il processo alli Capi de questo Consiglio, accioché sia fatta giustitia. Et de più sia preso che li Capi predetti debbano udir quelli delli sopradetti rei che dimandano esser uditi, come dalla scrittura delli sopradetti Officiali de notte si è inteso, non li promettendo però cosa alcuna, ma dicendoli solamente che se daranno cose d’importantia questo Consiglio li haverà quella pietà et li userà quella benignità che li parerà conveniente.
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Cazzado Balbi
[Allegato]
[Intestazione non più leggibile per l’umidità, ma scrittura diretta ai Capi del Consiglio dei dieci]
Essendo sta formado il processo nel caso de Gasparo Bonatto de mandato di Vostre Signorie Illustrissime per noi Signori de notte criminali e constituidi li rei con quelli tormenti che per giustitia ne ha parso, né restandone far altro, essequendo la parte de l’Illustrissimo Consiglio de dieci, apresentemo a Vostre Signorie Eccelentissime esso processo et di più li dicemo che havendo torturato d. Nicolò Gradenigo disse da poi haver una vena rotta nel petto et fattolo veder da un medico il qual ha deposto che per essa vena rotta sta molto mal in quel camerotto che è calido, cosa contraria ad essa vena; e stando là porta pericolo di soffegarsi e seria necessario metterlo in qualche in qualche pregione più fresca et più comoda da potersi curar. Gasparo Bonato fa molta instantia di esser condutto davanti Vostre Signorie Illustrissime per voler scoprir, dice, cose de importantia de danaro che vien robbado a l’illustrissimo Dominio. Zan Paulo Valier, anche lui carcerato, vuol esser condotto a la presentia de li clarissimi Proveditori sopra l’armar per manifestarli cose de importantia. Polo Malipiero vorria anche lui comparer a la presentia di Vostre Signorie Illustrissime per dirli cose d’importantia. Et Zuan Maria da Lanzan, carcerato anche lui in un altro caso con quel Zuane Saleri, ha fatto instantia questa mattina che sia ditto a Vostre Signorie Illustrissime chel vorria esser condutto a la sua presentia per volerli manifestar un monetario. Le qual tutte richieste habbiamo voluto rapresentarle anche a Vostre Signorie Illustrissime acciò le possino deliberar quel tanto li parerà per giustitia. A le quali umilmente si raccomandiamo.