RITO INQUISITORIO DEL CONSIGLIO DEI DIECI
PRIMA FASE COSTITUITA DAL PROCESSO INFORMATIVO:
- inquisizione generale affidata a due dei consiglieri (chiamati anche inquisitori). L’inquisizione generale aveva l’obbiettivo di accertare l’esistenza di un delitto
- inquisizione speciale affidata ad un COLLEGIO composto da uno dei due inqiuisitori che avevano proceduto nell’inquisizione generale, da un Avogadore e da un Capo del Consiglio dei dieci
- il fascicolo veniva conservato dall’Avogadore che stabiliva pure una sorta di precedenza tra i casi esistenti
- le indagini venivano comunicate a tutto il Consiglio
- che su proposta dell’Avogadore o dei Capi proponeva l’ARRESTO dell’imputato e, nel caso questo non si fosse ottenuto, il PROCLAMA (una citazione solenne letta alle scale del ponte di Rialto)
SECONDA FASE COSTITUITA DALL’ARRESTO O PRESENTAZIONE DELL’IMPUTATO:
- L’imputato si presentava a Palazzo ducale
- L’imputato veniva posto in una prigione ALL’OSCURO ma poi quasi immediatamente veniva trasferito in una cella alla luce
TERZA FASE: PRESENTAZIONE DELL’IMPUTATO AL COLLEGIO CRIMINALE:
- L’avogadore estraeva il fascicolo dall’archivio e decideva di convocare il prigioniero ordinando che fosse estratto dalle carceri in cui si trovava
- Lo accompagnava davanti ai Capi del Consiglio dei dieci
- Ed avveniva la presentazione all’imputato del COLLEGIO CRIMINALE, che in caso di omicidio era costituito dagli stessi tre Capi
- Questa operazione poteva essere ripetuta più volte nel caso che la composizione del Consiglio dei dieci e dei tre Capi fosse mutata
- L’imputato poteva ricusare alcuni membri del Collegio criminale
QUARTA FASE: INTERROGATORIO DELL’IMPUTATO:
- era l’Avogadore che procedeva al COSTITUTO OPPOSIZIONALE: un interrogatorio serrata in cui si opponeva all’imputato quanto era emerso dal processo informativo. Di solito durava più mesi o anni.
eventualmente veniva applicata la tortura - In questa lunga fase del processo l’imputato veniva ripetutamente prelevato dalla cella in cui era rinchiuso e trasferito nella apposita sala dell’Avogaria destinata agli interrogatori
QUINTA FASE: INTIMAZIONE DELLE DIFESE ALL’IMPUTATO:
- L’Avogadore intimava le difese all’imputato. Difese che per l’assenza dell’avvocato difensore dovevano essere scritte come una vera e propria AUTODIFESA. In realtà era spesso concesso l’aiuto di un avvocato che poteva disporre del costituto opposizionale per redarre l’Autodifesa
- Durante tutta questa lunga fase del processo l’imputato era trasferito in un carcere all’oscuro
- L’autodifesa era composta di CAPITOLI su cui venivano fatti esaminare dei testimoni a sostegno della loro veridicità
- l’avvocato doveva fare attenzione che non fossero respinti alcuni capitoli che non fossero in consonanza con il costituto opposizionale
- Una volta redatta l’autodifesa, questa veniva consegnata ad un segretario del Consiglio dei dieci che provvedeva a trascriverla nel fascicolo processuale
- si richiedevano autodifese chiare, possibilmente brevi e in bella scrittura
SESTA FASE: LETTURA DELL’AUTODIFESA E INTERROGATORIO DEI TESTI A DIFESA:
- L’autodifesa e i capitoli venivano letti ai Capi del Consiglio dei dieci e al Collegio criminale
- i testimoni venivano ascoltati. Una fase molto lunga che poteva durare mesi o anni e veniva svolta nel camerino dell’Avogadore di comun. I testi venivano condotti passando attraverso la sala del Consiglio dei dieci. Erano anche accolte a difesa documenti di carattere pubblico.
SETTIMA FASE: SENTENZA:
- Terminata l’escussione dei testimoni l’imputato veniva riportato in una cella alla luce
- L’avogadore leggeva al Consiglio il Costituto, le difese ed eventualmetne una SCRITTURA DI ALLEGAZIONE (scritta dall’avvocato)
- L’avogadore proponeva una pena in gradazione
- Veniva inflitta la pena che otteneva la maggioranza richiesta
- le votazioni (de sì, de non e non sinceri) avvenivano ricorrendo a BOSSOLI di tre colori (bianco, verde e rosso).