Grazie alla cortesia e disponibilità del dott. Piero Pazzi è stato possibile inserire nel sito anche alcuni dei moltissimi ex-voto presenti nella chiesa della Madonna dello Scarpello di Perasto.
Sono testimonianza significativa della diffusa religiosità popolare, ma anche attestazione visibile delle peculiarità del contesto locale, indissolubilmente legato al mare e alla costante presenza di un nemico incombente. La fitta presenza di ex-voto d’argento indica inoltre il ruolo sociale e la visibilità di alcune delle famiglie che appartenevano al ceto dirigente cittadino.
Le riproduzioni degli ex-voto che seguono non sono che alcuni significativi esempi dei numerosi presenti ancor oggi presso il santuario della Madonna dello Scarpello, ius patronatus della comunità di Perasto. Molti di essi sono stati riprodotti nel volume di Piero Pazzi: Ex-voto delle Bocche di Cattaro: Perasto, Mula, Perzagno e Stolivo, Venezia 2010. Si riporta un passo tratto da questo volume: “Il Santuario della Madonna dello Scarpello, jus patronatus della Comunità di Perasto, non è solo il santuario di quella borgata ma è il principale centro di devozione mariana delle Bocche di Cattaro e la committenza degli ex-voto presenti riflette la devozione di ciascuna componente di un intero popolo che si riconosceva unito nella venerazione della Vergine.
Purtroppo, salvo una straordinaria eccezione, possiamo fare delle considerazioni inerenti alla committenza solo sugli ex-voto dell’età barocca, giacché i due saccheggi avvenuti nel 1624 e nel 1654 hanno annullato le testimonianze precedenti. Molti sono i donativi di membri appartenenti all’aristocrazia locale. vale a dire di quella perastina, appartenente a quei 12 ceppi famigliari dai quali ebbero origine anche altri cognomi, raggruppati nella medesima gens.
Più che una vera e propria aristocrazia feudale si trattava di famiglie agiate dedite alla navigazione e al combattimento dette casade, costituitesi già in età preveneta e tali rimasero anche dopo la dedizione delle Bocche a Venezia nel 1420, rafforzandosi nei privilegi ed ottenendo in custodia il gonfalone di San marco. Per i loro servigi alcune famiglie furono insignite dalla Repubblica con titoli nobiliari e talvolta, a qualche loro esponente, venne concesso il cavalierato di San marco.
Perasto tuttora è testimone di questa loro potenza avvertibile nei bei palazzi e residenze superstiti. Queste famiglie diedero valenti capitani e uomini di mare, che spesso ritroviamo nelle iscrizioni o legende che corredano varie tabelle votive. Il numero maggiore di ex-voto è tuttavia quello offerto dalla popolazione: pescatori, marinai, artigiani dove, salvo poche eccezioni, il donatore rimane anonimo” (Pazzi, p. 37). Eccezionale, anche per la sua rilevanza storica e sociale, è l’ex-voto num. 1 (con i particolari ai numeri 8, 9, 10), datato 1737, ma che ricorda il respinto assedio turco del 15 maggio 1654. I Perastini opposero una tenace resistenza e catturarono il comandante turco. L’ex-voto venne realizzato da un orefice veneziano e probabilmente costituisce una sanzione significativa del ruolo svolto dai Perastini a difesa dei confini delle Bocche di Cattaro. Come si può notare, l’ex-voto riproduce con esattezza l’abitato di Perasto, le sue chiese e le sue piazze. E, al di sopra, l’armata turca che, a sorpresa, sta scendendo in maniera ordinata verso la città.