Il corso di quest’anno intende delineare un tema storico assai particolare: quello dell’eroe locale, o, per meglio dire, della definizione di eroismo, così come viene a configurarsi in ambiti locali dai confini delimitati, come una comunità, un villaggio o un territorio. Una nozione di eroismo assai variegata, che include figure reali o immaginarie, ma che sono celebrate a livello locale per le loro caratteristiche dal profilo non comune. Figure per lo più del tutto sconosciute o comunque poco conosciute al di fuori dell’area in cui hanno preso origine, che sono ritenute tali sia per le loro specificità individuali, ma anche per la loro capacità di riflettere valori e simboli comunitari.
Eroi locali possono essere definiti quei personaggi locali celebrati sia per la loro eccentricità, come per gli eventi di cui sono stati protagonisti. Sempre comunque personaggi che si collocano nell’ambito comunitario, sia per la loro origine, così come per una sorta di adozione simbolica: in entrambi i casi essi manifestano esplicitamente la capacità di riflettere valori e simboli comunitari. Generalmente questi eroi locali non entrano a far parte del patrimonio culturale e simbolico nazionale, ma ci sono taluni casi in cui questo può avvenire per la creazione di un mito o per eventi del tutto fortuiti. Il passaggio dal locale al nazionale presuppone ovviamente la diffusione e l’utilizzo di determinati simboli ed immagini e può avvenire sia con il semplice passaparola che con l’utilizzo dei mass-media.
Va comunque rilevato che l’immagine dell’eroe locale è essenzialmente legata al sistema consuetudinario, che presuppone oralità e inevitabili trasformazioni, ma anche l’usura stessa della memoria. Se a veicolarla sono racconti, canzoni popolari e persino fogli volanti a stampa, l’immagine inevitabilmente si trasforma, ma regge all’usura della memoria. Nella maggioranza dei casi la sua immagine è del tutto scomparsa e non è un caso che essa possa essere ripristinata e riportata nuovamente sullo scenario tramite gli incartamenti processuali o la documentazione giudiziaria.
Sono varie le tipologie degli eroi locali. Come ad esempio i banditi o i briganti che pur combattuti dalla giustizia esterna riflettevano comunque alcune diffuse istanze di giustizia sociale. Si pensi ad esempio al passator cortese oppure al bandito Zanzanù. Per quest’ultimo, come vedremo, la persistenza del mito nella riva occidentale del lago di Garda è dovuta essenzialmente al grande ex-voto conservato nel santuario della madonna di Montecastello di Tignale.
Talvolta si tratta di figure che parteciparono in maniera straordinaria ad eventi che contrassegnarono la vita della comunità. Per lo più il loro eroismo è percepito a livello corale, anche se i giudizi nei loro confronti possono divenire controversi. Sempre comunque essi riflettono aspettative o vere e proprie istanze comunitarie. E in taluni casi riflettono il prestigio e l’onore stesso della comunità. Si potrebbe affermare che ogni comunità ha i suoi eroi locali, anche se dall’esterno è difficile localizzarli o coglierne il senso profondo. La loro immagine, in un certo senso, costituisce pure quel legame indecifrabile tra passato, presente e futuro, tramite cui i membri della comunità individuano la comune appartenenza, al di là delle divisioni sociali ed economiche.
L’eroe locale indica in un certo senso i valori di appartenenza ad una comunità, segna inclusioni ed esclusioni, traccia confini e disegna la forza stessa dei valori consuetudinari. E paradossalmente alcuni eroi locali possono divenire così famosi al di fuori del luogo d’origine, e divenire veri e propri miti nazionali, laddove nel contesto comunitario non trovano che un labile riscontro.
L’eroe locale nasce ovviamente nel contesto locale, ma può essere adottato per una serie di circostanze esterne, come vedremo nel caso di Arquà e di Francesco Petrarca. In altre situazioni è lo stesso storico che può contribuire con la sua ricerca a delineare il profilo di eroi locali o comunque di protagonisti che, a vario titolo, presero parte ad un evento straordinario e la cui memoria è svanita attraverso i secoli. Il lavoro dello storico può, in certi casi, ripristinare la memoria degli eventi passati ed è la comunità di oggi ad assegnare ad eventi e soggetti coinvolti nuovi significati e nuovi simboli. Un caso esemplare è ad esempio quello costituito dagli avvenimenti che agli inizi del Seicento condussero all’istruzione del processo contro Paolo Orgiano. In tal caso sono diversi gli elementi che si sono costituiti per definire l’eroe locale: gli eventi stessi, la documentazione che ne fissò provvisoriamente la memoria, il lavoro dello storico e la successiva reinterpretazione della comunità.
L’immagine dell’eroe locale presuppone un’interrelazione tra comunità e luoghi o comunque comporta una serie di riflessioni sul rapporto essenzialmente simbolico che caratterizza la dimensione della comunità e il luogo in cui essa si colloca. Si tratta di un rapporto non univoco e mai scontato, caratterizzato da variabili geografiche, economiche e politiche.
Storia locale e storia della comunità trovano in un certo senso una matrice comune nell’individuazione e nell’interpretazione di coloro che, per un periodo più o meno prolungato, assursero alla dimensione di eroi locali.
Il corso si soffermerà sul contesto veneto, esaminando alcuni cases studies, per affrontare alcune delle caratteristiche che contribuiscono alla delineazione dell’eroe locale, della sua appartenenza essenzialmente consuetudinaria, della trasmissione della sua memoria e, molto spesso, della sua evanescenza.
(Claudio Povolo)