Serenissimo Principe, Illustrissima Signoria
La sua fidelissima città di Treviso [nel] 1559, per parte presa nel suo consiglio, fecce diverse provisione in materia delle pompe, a benefficio di tutti, cum diverse condittion et capitoli.
La qual provisione fu anco confirmata per Vostra Serenità cum l’auttorità dell’illustrissimo suo Senato et tutto fu fatto cum intentione che il dovesse esser utile et grato a tutti.
Nondimeno, per quanto si è visto, è causato effetto contrario che detta parte ha parso a tutti troppo stretta et di pocca sattisfattione, talmente che è stato neccessario, per acquietar tutti, modificar et refformar alcuni de ditti capitoli et ridurli a quel modo che addesso si sa esser di voler universale.
Et è stà preso nova parte in ditto suo consiglio, la quale non haverrebbe la sua debita esequtione senza la auttorità dell’illustrissimo suo Senato.
Però, desiderando la detta sua città che il sudetto suo novo ordine sia osservato et habbia il suo conveniente effetto per utile et comodo delli suoi divotissimi cittadini, reverentemente riccorre ai piedi suoi et humilmente supplica che per sua benignità la si degni cum l’illustrissimo suo Senato confirmar la ditta parte, acciochè, in quanto si pò, siano conservate le facultà sue, come è di mente di Vostra Sublimità.
Alla bona gratia della quale humilmente si raccomanda.
1566 19 zugno
Che alla soprascritta supplicatione rispondi il potestà et capitano di Treviso…
(filza 320)